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Visualizzazione dei post da 2017

Shirley Jackson - Abbiamo sempre vissuto nel castello

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Vi siete mai chiesti quali sono gli elementi vi fanno tanto appassionare ai libri dark e creepy? Vi piace essere spaventati? Vi alletta l'idea di aver paura a stare a casa da soli e vi affascina l'idea di spegnere tutte le luci e avere l'impressione che qualcuno sia dietro le vostre spalle? O amate di più l'horror puro, quello popolato da mostri e creature orribili che solo a vederle vi sale il conato di vomito? Personalmente amo quel leggero brivido che mi corre lungo la schiena , mi piace essere spaventata ma in modo sottile, raffinato e ciò che più amo è quella crepa di anormalità e suggestione quando è nascosta nelle pieghe della normalità. "Abbiamo sempre vissuto nel castello" è un esempio alto, quasi vertiginoso, di gothic novel perfetta , magistrale, travestita da libro qualunque. Tra le pieghe di una storia breve, appena 182 pp. si nasconde uno dei più grandi romanzi gotici moderni che siano stati scritti. Parlavo di crepa sottile della norma

Ho spento i "social"...

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È molto probabile che molti di voi non si siano nemmeno accorti della mia assenza negli ultimi mesi.  Diciamo che per qualche tempo "ho spento i social": ho messo a riposo canale youtube, blog, pagina facebook… L'unico che non è mai andato in vacanza è stato il mio profilo Instagram che ho continuato ad aggiornare con letture e cose belle (almeno per me!) perché Instagram è simpatico, veloce e di facile accesso e gestione. Un motivo specifico non c'è.  E' successo, così, senza nemmeno pianificarlo.  Ero arrivata ad un punto di saturazione e stanchezza, causato soprattutto da motivi personali, che neanche la lettura mi soddisfaceva più, figuriamoci mettermi lì ad elargire al mondo la mia opinione, probabilmente uguale a mille altre!  E così ho premuto il pulsante OFF per qualche tempo. Negli ultimi mesi ho cercato di staccare la spina, principalmente da alcune persone negative che sarò comunque costretta a dover presto rivedere, e  ho cercato di

Dal libro al film: Sebastian Barry - Il Segreto

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Oggi vi vorrei parlare di un libro che nei mesi scorsi ho letto quasi per caso, amandolo molto e del relativo film uscito proprio in queste settimane nelle sale. Sto parlando di "Il segreto" dell'irlandese Sebastian Barry. Non lo conoscete, vero? Il fatto è che questo libro e questo autore sono quasi sconosciuti qui in Italia e ingiustamente per giunta! Il motivo? Per me risiede in buona parte in quell'infelice titolo italiano, identico ad una imbarazzante telenovela delle reti Mediaset. Come molto spesso succede il titolo originale, ovvero "The Secret Scripture", ci racconta molto di più su quanto stiamo per leggere. È un romanzo che io ho iniziato in modo forse un po' troppo leggero trovandomi poi tra le mani un'opera densa, profonda, degna dei premi a cui è stato candidato. Sebastian Barry è uno degli autori irlandesi più apprezzati. È figlio di una famosa attrice e ha iniziato la sua carriera come poeta e drammaturgo, passando alla fic

Daphne Du Maurier - Mia cugina Rachele (1951)

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RACHELE è una spietata calcolatrice o una donna sincera tutto istinto e sentimento? Questa è la domanda che ci risuona in testa per tutto il tempo della lettura del libro di Daphne du Maurier. "Mia cugina Rachele" è un romanzo bellissimo, profondamente mystery, decadente, a tratti gotico, tutto giocato sulla ambiguità della protagonista del titolo e dallo stile impeccabile. Daphne Du Maurier, autrice che ho in progetto di approfondire e di cui avevo letto soltanto "Rebecca la prima moglie ", ha prodotto capolavori letterari che hanno spesso ispirato il grande schermo, da "Gli uccelli" di Alfred Hitcock (uno dei miei preferiti del regista), a Rebecca, sempre dello stesso regista, fino al libro in questione, di cui sta per uscire una nuova versione cinematografica (una era degli anni '50, con Richard Burton e Olivia "Melania" De Havilland) con Rachel Weisz e Sam Claflin. (il trailer cinematografico qui ) L'autrice, figlia di d

"Jackie", il film e un cuore in tanti pezzetti minuscoli

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L'assenza: di un marito, dell'amore della sua vita , di un presidente. Gli occhi spaesati di una donna che insieme all'amore della sua vita ha perso anche le certezze della direzione che la sua vita stava prendendo. Una Natalie Portman , tanto somigliante alla vera Jackie Kennedy da scomparire nel personaggio, si aggira sola e spaesata tra le sontuose stanze della Casa Bianca che lei stessa ha personalmente fatto riarredare con quadri e arredamenti d'epoca. I suoi passi riecheggiano nelle stanze deserte e lei sembra una vedova bambina, troppo magra, troppo emanciata per poter sopportare il dolore di un'intera nazione. Il film di Pablo Larraine e l'interpretazione della Portman sono così potenti da togliere il fiato e per due ore ci si ritrova catapultati nel mondo tragico di questa giovane vedova illustre. Le scene sono così forti che è impossibile non provare la disperazione di questa vedova-bambina (Jackie all'epoca era poco più che trentenne) quando c

!!!Vincitori del Giveaway!!!

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Ci siamo miei cari!! Il primo giveaway del mio canale si è chiuso il 31 marzo scorso e oggi ho estratto i nomi dei vincitori. Trovate i nomi in questo video: Lasciatemi ringraziare tutti i partecipanti che con i loro commenti e suggerimenti mi hanno dato una buona panoramica del mio canale e fornito tanti spunti per continuare sempre a migliorare! Grazie davvero e stay tuned per nuove iniziative e video...

!!!Spring Give Away!!!

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Ben ritrovati cari lettori!!! Ci siamo! Tra qualche giorno il mio  canale Youtube , aperto come una sfida personale nella mia lunga battaglia alla timidezza, compirà due anni!!!  Ma non solo! Nelle scorse settimane ha anche raggiunto quota 1000 iscritti , che non sarà nulla messo a confronto con certi grandissimi canali, ma che per me significa veramente tanto! Nemmeno in tutta la vita le conoscerò mai mille persone! E così, per ringraziare tutti coloro che in questi due anni hanno speso anche solo una manciata di minuti ad ascoltarmi, ho deciso di indire un giveaway sul canale!! PARTECIPARE E' SEMPLICISSIMO!!!  (anche perché non ci sono regole fisse!) Se vi va, iscrivetevi a : Canale Youtube : https://www.youtube.com/channel/UC_mzY59gYentq6KYww1clTA Blog :  http://paroledipanna.blogspot.it Pagina Facebook :    https://www.facebook.com/ParolediPanna?ref=hl Instagram :  paroledipanna COME PARTECIPARE: Lasciate un commento scrivendo PARTECIPO e un consiglio pe

Paolo Cognetti - Le otto montagne

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Nel mio personale e poco popolato universo letterario italiano Paolo Cognetti ricopre certamente una posizione abbastanza alta. E' risaputo che la letteratura italiana contemporanea non mi faccia impazzire, ma per Cognetti, o almeno per quanto ho letto di suo finora, faccio volentieri un'eccezione. Cognetti ha un modo semplice, eppure molto profondo, di scrivere storie che ti fanno sentire parte del mondo di cui parla, ti sembra di essere lì e viverle davvero. "Sofia si veste sempre di nero" era stato uno dei migliori libri letti in un'annata di letture deludenti; di più: mi aveva "costretto, ma in modo piacevole, ad avvicinarmi ai racconti, un altro dei miei demoni (perché no! Ai racconti non riesco proprio ad appassionarmi! Salvo poi rimanere incantata dal suo romanzo di racconti!!). "Le otto montagne"  costituisce il primo romanzo vero e proprio dello scrittore milanese e mostra che bel percorso narrativo e stilistico egli stia facendo e quan

Laura Toffanello, Mario Pistacchio - L'estate del cane bambino

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Riuscite a ricordate com'erano le vostre estati quando eravate piccoli? Se chiudo gli occhi e richiamo alla mente quei momenti, sento sulla pelle il sole che mi accarezza, ricordo i giochi con il mio vicino di casa, i lunghi momenti di siesta dei miei genitori in cui sbriciavo dalla finestra se in cortile qualche bambino era già uscito. Nella mia mente sono momenti di pura spensieratezza e felicità... Lo stesso sentimento lo proverete aprendo "L'estate del cane bambino" di Mario Pistacchio e Laura Toffanello. Almeno all'inizio.  Perché questo piccolo libro racchiude non solo i ricordi belli ma anche quelli spietati e crudeli, come possono esserlo anche l'afa e la canicola estive. Siamo negli anni '60 in un piccolissimo paesino del Veneto incastrato tra Chioggia e Sottomarina. Un paese dove tutti conoscono tutti e un tratto somatico, un difetto, un tic nervoso, determinano il soprannome che ci si porterà dietro per tutta la vita e perfino sulla tomba

Lizzie Siddal, musa dei Preraffaelliti

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Vi siete mai chiesti chi sia stata la prima top model della storia? Francamente non sono così egocentrica da voler rispondere proprio io a questa domanda, nè da volervi dare la risposta definitiva; di certo Lizzie Siddal (1829-1862) , musa degli artisti preraffaelliti, fu tra le prime, una star prima ancora che le star così come le intendiamo oggi esistessero, prima ancora che il termine fosse coniato con l'accezione odierna. Lizzie, oltre ad essere una top prima che le top esistessero, ebbe una vita molto simile ad una di quelle rock star mitiche (e qui gli esempi si sprecano: Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain...) morte prematuramente, dopo una vita vissuta con il piede sempre pigiato sul pedale dell'acceleratore. Ella visse una vita moderna e anticonformista per l'epoca vittoriana in cui nacque e morendo giovane entrò nel mito, tanto che oggi ancora la si può ammirare ritratta come Ofelia nel dipinto più famoso dei Preraffaelliti. I Preraffaelliti furono un

La La Land e la materia dei sogni

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Ieri sera ho visto l'acclamato "La La Land" e per circa due ore i miei occhi si sono colorati di un arcobaleno di colori sgargianti e vivaci e per quel lasso di tempo tutti i problemi degli ultimi giorni sono magicamente evaporati. "La la Land" è fatto della stessa materia di cui sono fatti i sogni , è un caleidoscopio di fantasie, sogni e suggestioni e uscendo dal cinema sono stata tentata dall'accennare qualche passo di tip tap, avrei voluto volteggiare anche io in un cielo notturno trapuntato di stelle e sì, da allora sto fischiettando sommessamente "City of stars" , canzone che è già entrata nel mito. Il film è un enorme tributo alla città di Los Angeles ma soprattutto alla grande Hollywood di un tempo, quella dei grandi colossal e delle grandi dive alla Norma Desmond, è un tributo ai grandi musical, a Ester Williams che usciva come una venere dalle acque di una piscina, al talento di grandi star scomparse troppo presto come Marilyn

La saga dei Poldark, un classico moderno: Ross Poldark e Demelza

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È sera, fuori fa freddo, e siete alla ricerca della vostra prossima lettura. Avreste voglia di un classico, però non apprezzate il linguaggio ricercato e ampolloso, avreste voglia di leggere qualcosa ambientato nel passato o una lettura che sappia risvegliare il vostro lato romantico che da tempo è sepolto sotto strati e strati di realismo... Bene, se cercate un classico che non sia proprio un classico, se avete voglia di romanticismo non sdolcinato, se vi va una saga famigliare immersa nel passato il primo libro della saga dei Poldark è quello che state cercando! Non fatevi scoraggiate dal fatto che la saga sia composta da 12 (!!!) libri, di cui solo il primo è stato tradotto (il secondo dovrebbe arrivare per i primi di febbraio, dicono)!! ...vi rivelo che io stessa per circa un anno me ne sono tenuta alla larga proprio per questo... Sono capitolata solo dopo aver visto la prima puntata della serie... Grazie Aidan Turner!! Potete leggere benissimo solo il primo che è comunqu

Quando la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo: considerazioni su "Tess dei D'Urberville" di Thomas Hardy

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Dopo tanto tempo che mi ripromettevo di farlo, ho finalmente riletto "Tess dei D'Urberville" , il capolavoro di Thomas Hardy . Come per le sorelle Brontë, io con Hardy sfondo una porta aperta, perché il caro zio Thomas è il mio scrittore preferito subito dopo le già citate sorelle, quindi non potrò mai parlarvi male di un suo testo! "Tess dei D'Urberville"è il suo capolavoro, quello in cui appare più chiaramente la sua poetica impregnata di pessimismo, che gli fa credere che l'intera esistenza umana sia un'eterna lotta tra la vita ideale e idilliaca che l'uomo sogna di avere e quella squallida e reale che invece è costretto a vivere. Sugli uomini incombe un Fato crudele che annienta l'anelito alla felicità e alla speranza. Non c'è modo di sfuggirvi e l'esistenza è soltanto una deprimente landa di dolore. Insomma, Hardy non ce la faceva proprio a "pensare positivo" come cantava Jovanotti diversi anni fa… ma forse è pro