Suzanne Collins - Il canto della rivolta


Vero o falso?Katniss Everdeen, la ragazza di fuoco, continua a bruciare.


"Un altro abuso contro cui lottare. Un'altra funambola del potere che ha deciso di usarmi come pedina nei suoi giochi, benché le cose non sembrino mai andare secondo i piani.
Prima ci sono stati gli Strateghi, che hanno fatto di me la loro star e poi sono stati presi dalla frenesia di rifarsi per quel pugno di bacche velenose. Poi il presidente Snow, che ha cercato di usarmi per spegnere le fiamme della ribellione con il solo risultato di far diventare incendiaria ogni mia mossa. Dopo ci sono stati i ribelli, che mi hanno intrappolata in un artiglio di metallo per prelevarmi dall'arena, mi hanno eletta loro Ghiandaia Imitatrice e infine sono stati costretti a incassare il colpo di fronte alla possibilità che non desiderassi affatto quelle ali. E adesso la Coin, con la sua manciata di preziose armi nucleari e la macchina ben oliata del suo distretto, scopre che preparare una Ghiandaia Imitatrice a svolgere il proprio ruolo è persino più difficile che catturarne una."


 
 
Non deve essere stato facile per la Collins decidere come far finire la sua meravigliosa e intrigante trilogia sugli Hunger Games! 
Troppe aspettative, troppi snodi narrativi da chiudere, troppe tematiche da portare a termine in modo soddisfacente. 
E così alla fine ne è uscito un prodotto imperfetto sotto molti punti di vista, ma che non mi ha comunque delusa.
I "giochi della fame" si sono conclusi, si passa alla vera rivolta e l'intera Panem, e ancor di più Capitol City con i suoi "baccelli", sono trasformati in un'unica arena dove non si sa più chi sono i buoni e chi i cattivi, dove tutto è lecito e dove l'unico valore che resta valido è quello di salvare la propria pelle ad ogni costo.

Questo terzo capitolo è imperfetto sotto molti punti di vista.
1. Manca un vero avvenimento cruciale, ovvero manca una nuova edizione degli Hunger Games, che negli altri due romanzi erano il centro focale intorno a cui ruotava tutta la vicenda. Sono sostituiti dalla guerra globale dei ribelli contro Capitol City, una guerra che però, almeno per due terzi del libro, rimane sullo sfondo, sfuocata, e inizialmente irrompe sulla scena solo in poche e sporadiche occasioni, come l'attacco all'ospedale del distretto 8 e l'assalto alla montagna del distretto 2. In questa fase iniziale è soprattutto una guerra mediatica combattuta a colpi di passaggi promozionali con protagonista Katniss, che diventa un'eroina di fiction più che una action hero come invece accadeva negli altri episodi.
La guerra compare davvero solo nell'ultima parte e lo fa in modo tanto realistico e brutale da rendere quelle pagine molto crudeli e dolorose e doloroso è perdere anche alcuni personaggi, che seppur secondari, sono stati determinati per lo sviluppo della storia e per far diventare Katniss quello che è.


"Guardo la mia sorellina e penso che ha ereditato le migliori qualità che la nostra famiglia aveva da offrire: le mani risanatrici di mia madre, il sangue freddo di mio padre, e la mia combattività. C'è anche qualcos'altro, qualcosa che è interamente suo. La capacità di esaminare il complesso caos della vita e vedere le cose per quello che sono."


2. Il tentativo di scegliere Gale perché interpreti la figura romantica dell'eroe. Gale è stato fino un personaggio di cui si è molto parlato ma che non è mai stato molto sulla scena, al centro dell'azione. Ora che è promosso a protagonista, io l'ho trovato troppo ombroso, duro, scostante, forse troppo simile a Katniss perché lo si riesca ad amare davvero. C'è un momento sul finale in cui Gale ci viene descritto in modo perfetto, un punto che mi ha illuminato sul perché non fosse convincente come eroe romantico accanto a katniss, dove lei dice che non ha potuto sceglierlo come amore della sua vita perché troppo assetato come lei di odio e rabbia. 


"…so che tutto questo sarebbe accaduto comunque. Che quello di cui ho bisogno per sopravvivere non è il fuoco di Gale, acceso di odio e di rabbia. Ho abbastanza fuoco di mio. Quello di cui ho bisogno è il dente di leone che fiorisce a primavera. Il giallo brillante  che significa rinascita anziché distruzione."


Una descrizione perfetta per questo personaggio che rimane sempre troppo duro, "militarizzato", perché lo si riesce a trovare veramente simpatico.
3. Manca l'idillio romantico che prima era costituito dalla storia tra Katniss e Peeta. Egli per la prima metà rimane fuori scena, ostaggio del presidente Snow, anche se è presente in tutti i pensieri di Katniss e nelle interviste di propaganda bellica, sempre più emaciato e distrutto. Quando torna è un altro sè stesso, ha perso tutta la sua gentilezza, il suo romanticismo, assomiglia tanto ad uno di quegli ibridi rabbiosi che lo tormentano nei suoi incubi e nei quali riflessa vede Katniss. Proprio l'odio che sembra provare verso di lei toglie molto del fascino al romanzo, è come se la sua freddezza rendesse glaciale l'intera vicenda. Faticosamente e con grande sforzo di volontà torna in sè, ma la nuova versione è solo un pallido ricordo del tenero ragazzo che con la sua eloquenza e sagacia affascinava il pubblico nel primo capitolo.

La stessa Katniss subisce una trasformazione in negativo. Non è mai combattiva per davvero, lo è solo per sete di vendetta, per una rabbia cieca e incontrollata che la rende il facile bersaglio di tutti e resta sempre ferita, stordita, quasi mentalmente incapace per buona parte del libro. Anche alla fine quello che rimane di lei è solo un pallido riflesso della impavida ragazza che è stata capace di sfidare il potere, che lo abbia fattoconsapevolmente o inconsapevolmente .

Malgrado tutto ciò il libro appassiona al pari degli altri due che lo hanno preceduto e non ci si riesce a staccare dalla lettura, perché si spera che ci sarà un degno finale per questi due innamorati sventurati e per il loro paese, visto che appare chiaro ora di chi Katniss sia veramente innamorata…

"(Finnick): ho capito di averti giudicato male. E che lo ami davvero. Non so dire in che modo. Forse non lo sai nemmeno tu. Ma chiunque vi faccia attenzione, si accorgerebbe di quanto ti importa di lui."
 
"Perché è questo che facciamo, io e te. Ci proteggiamo a vicenda."



  



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