Haley Tanner - Cose da salvare in caso di incendio


Tenero, ingenuo, toccante e a tratti commovente nel descrivere l'amicizia e il senso di protezione che nascono tra i due protagonisti Vaclav e Lena, per altri versi crudele e agghiacciante nel raccontare l'origine di Lena.
Ecco come descriverei in poche parole questo romanzo romantico e dolcissimo che racconta il grande sogno americano attraverso gli occhi di due ragazzini di origini russe e dei genitori di Vaclav, soprattutto la madre, in una New York povera, derelitta  e dove i due ragazzi sono degli emarginati, soprattutto la ragazza, a causa della lingua che non conosce bene e della zia che non si occupa di lei e che la lascia sempre sola. 
E' così che Vaclav e Lena in questo paese troppo grande per loro si aggrappano l'uno all'altro, almeno nella prima parte del libro, per cercare di salvarsi a vicenda e per non soccombere a ciò che li circonda, ponendo tutte le loro speranze nel sogno di Vaclav di esibirsi come un novello Henry Houdini in un grande spettacolo di magia ed illusionismo.
Vaclav è tenero e così ingenuo e buono da strappare la commozione e il senso di protezione che ha sviluppato verso Lena lo rende profondamente umano, sensibile, anche quando lei appare più fredda e sembra vergognarsi di lui, preferendo alcune compagne di classe.

"L'emozione di avere di nuovo la sua assistente, volente o nolente, è così forte che non gli passa nemmeno per la testa di sentirsi offeso o triste. Non gli passa nemmeno per la testa che Lena, la sua unica amica da quando erano piccoli, non vuole essere vista da lui. Pensa che lei sarà la sua incantevole assistente per sempre e che un giorno sarà sua moglie. Oggi, il giorno in cui smette di andare e tornare da scuola con lei, il giorno in cui lei gli dice di non metterla in imbarazzo davanti alle nuove amiche, oggi Vaclav non è triste."

Dopo un evento increscioso, spiacevole e molto doloroso, Lena sparirà dalla vita di Vaclav per sette anni, durante i quali entrambi crescono ed imparano ad essere dei veri americani. Poi il legame che li ha sempre legati anche in tutti quegli anni di lontananza, li fa ritrovare adulti e innamorati, nel tentativo comune di dipanare le vicende che li hanno coinvolti da piccoli.
Questa loro separazione è necessaria ad entrambi per capire cosa significano l'uno per l'altra e per elaborare i loro vissuti. La lontananza però non scalfisce i loro sentimenti, continuano a pensarsi e il loro destino è quello di ritrovarsi, adulti irrisolti, che per andare avanti hanno bisogno l'uno dell'altro e insieme trovare risposte alla loro forzata separazione.

"Vaclav si rende conto di aver sempre pensato, in questi sette anni, a Lena piccola: le ha attribuito la stessa età di allora; adesso, invece, il giorno del suo diciassettesimo compleanno, finalmente l'ha fatta crescere, e lei si sta allontanando. L'unica Lena rimasta a Vaclav è quella dei suoi ricordi; la Lena reale è una sconosciuta, una persona che potrebbe non piacergli."

"…le è tanto caro, tanto sacro, che le sarebbe insopportabile anche solo pronunciarne il nome in presenza d'altri; Vaclav è un segreto che porterà per sempre con sè; è una specie di sacro talismano dell'infanzia che non potrebbe mai far toccare a nessuno, nemmeno con le orecchie. Ha paura di toccare il ricordo perfetto che ha di Vaclav. Su di lui si è posta delle domande, soprattutto negli ultimi anni, ma l'ha sempre spaventata l'idea di tirarlo fuori dai ricordi e rischiare di farselo sottrarre dalla vita reale."

Lo stile è semplice e spesso costituito dal flusso di pensieri dei diversi personaggi. In questo modo conosciamo i personaggi attraverso ciò che pensano intimamente e ciò li rende più vicini al lettore e non semplici attori sulla scena.
Un libro sugli affetti che per me è stato un vero colpo di fulmine e che mi ha commosso a più riprese. Bellissimo e appropriato il finale per il senso profondo di protezione che ancora una volta Vaclav dimostra verso Lena. Veramente perfetto per concludere la vicenda e lasciare il lettore libero di immaginare cosa succederà tra i due.


"Rasia guarda Vaclav, che ha in mano quei dollari e in faccia il suo sorriso un po' sciocco. Di solito la gente non sorride per sorridere. Di solito i sorrisi della gente sono una bugia, un trucco, o una promessa. Invece il sorriso di Vaclav è solo un sorriso, e lui sorride sempre per sorridere."

"…è stato provato più volte che sua madre esiste solo per lui. Tutto quello che fa, in un certo senso lo fa per lui e tutto quello che vuole, in un certo senso lo vuole per lui." 


"Una come Lena che cosa poteva fare in quella situazione? Che cosa puoi fare, quando sei così piccolo? Quando possiedi soltanto i vestiti che indossi e il fermaglio che hai nei capelli, che continua a scivolare giù  e a bloccarsi nei nodi dietro le orecchie? Quando non hai il telefono e nemmeno dei numeri di telefono a cui chiamare? Anche pensando che ci sia una persona, come Anna, capace forse di aiutarti e farti stare meglio, anche se fosse davvero così, come fai a chiamarla? Come fai anche soltanto a pensare di escogitare un piano per uscire da una situazione che ti fa tanto male? Anche se, nell'auto della zia, cominci a capire che preferiresti essere ovunque ma non lì, che non vuoi andare dove stai andando, che cosa puoi fare?"

"…le è tanto caro, tanto sacro, che le sarebbe insopportabile anche solo pronunciarne il nome in presenza d'altri; Vaclav è un segreto che porterà per sempre con sè; è una specie di sacro talismano dell'infanzia che non potrebbe mai far toccare a nessuno, nemmeno con le orecchie. Ha paura di toccare il ricordo perfetto che ha di Vaclav. Su di lui si è posta delle domande, soprattutto negli ultimi anni, ma l'ha sempre spaventata l'idea di tirarlo fuori dai ricordi e rischiare di farselo sottrarre dalla vita reale."

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