Un "Petalo" da "blocco del lettore"…quando mi innamoro di un romanzo e vorrei che tutti lo leggessero e lo amassero..

Esistono dei libri che io definisco "da blocco del lettore", ovvero libri belli, ma così tanto belli, che quando li finisci ti senti orfana, triste, come se un caro amico ti avesse abbandonato. Questo è il mio attuale stato d'animo dopo aver finito "Il petalo cremisi e il bianco" di Michel Faber; dopo che per un mese le sue pagine, i suoi personaggi, le sue ambientazioni, mi avevano tenuto compagnia e avvolto come in un caldo e accogliente bozzolo.
Un mese in cui le vicende raccontate da Faber non mi hanno mai stancato nonostante le sue quasi mille pagine!

Questo libro è stato per me una coperta di Linus perché racchiude nelle sue pagine tutti gli elementi dei romanzi che amo di più leggere, è l'esemplificazione perfetta della mia confort zone.
1) E' un romanzo lungo (pure troppo diranno i profani!) 2) Gli ambienti e i personaggi sono descritti in modo minuzioso, perfino certosino (du' palle continueranno i suddetti profani) 3) e poi c'è la città più bella del mondo, Londra, ovviamente e 4) siamo perfino nell'Ottocento… Faber, ammettilo che lo hai scritto per farmi innamorare di ogni tua pagina!!!
Tutti coloro che non amano queste qualità sono pregati di tenersene alla larga. Ho sentito pareri talmente discordanti da essere giunta alla conclusione che o lo si ama o lo si odia.


Ma andiamo per gradi…prima di tediarvi troppo vi dico che se temete di non arrivare alla fine di questo lungo post potete andarvi a vedere il video sul mio canale Youtube:



Se invece siete temerari e non avete paura di leggere tutto quello che la mia mente ha partorito, sappiate che Faber è un autore di origine olandese, trasferitosi da anni in Inghilterra. Ha pubblicato "il Petalo" nel 2002 dopo vent'anni di gestazione e ricerche. Nelle sue pagine l'autore ha riversato le riflessioni e aspirazioni di una vita e questo mi frena un po' sul leggere altro di suo perché temo che nessun altro suo romanzo potrà mai arrivare ad essere perfetto come questo!

Nelle sue quasi mille pagine Faber descrive con dovizia di particolari la vicenda di Sugar sul finire dell'Ottocento (precisamente, 1874-1875) in una Londra vittoriana molto rigida e bacchettona. Sugar è la più famosa prostituta della città, che riesce a scalare molti gradini della scala sociale dell'epoca e a diventare una donna rispettabile grazie all'infatuzione che nutre nei suoi confronti il magnate dei profumi William Rackham. Grazie a lui Sugar diventa prima la sua amante esclusiva, poi la sua mantenuta, infine l'istitutrice della figlia dell'uomo, Sophie.

L'autore grazie al suo narratore, molto presente almeno nelle prime pagine del romanzo, accompagna letteralmente per mano il lettore a conoscere la Londra di fine Ottocento e della città ci fa conoscere ogni aspetto, dai salotti scintillanti e lussuosi fino ai quartieri più malfamati, sporchi, della città, dove la gente è abbruttita dal lavoro e dalla vita. Sono anche questi quartieri poco raccomandabili ad essere il punto d'inizio e il vero nucleo della vicenda, perché senza di essi non ci sarebbero nemmeno i quartieri rispettabili.

Sugar è una ragazza conturbante e affascinante, nonostante una grave malattia della pelle. Ciò che la rende la prostituita più famosa della città è il suo riuscire sempre ad assecondare il suo amante in tutto. Così avviene anche con William, in sua presenza lei lo ammalia con il suo comportamento e le sue parole, in assenza di lui i pensieri della giovane sono molto diversi, al limite della volgarità.
Ma tutto il romanzo, dal linguaggio, ai personaggi, agli ambienti, è giocato sui toni dell'alto, nobile, lussuoso e del basso, volgare, plebeo.

Quando conosciamo William Rackham per la prima volta, egli è un imberbe gentiluomo tenuto alle strette dal padre che vorrebbe fare di lui l'erede dell'impero dei profumi. Ma William pensa ancora solo a divertirsi nonostante sia sposato. Solo l'incontro con Sugar, il desiderio irrefrenabile di averla tutta per se e non condividerla con altri clienti, lo spingerà a diventare il valente uomo d'affari che il padre avrebbe sempre voluto che fosse. William inizia a crescere e diventa adulto proprio grazie all'incontro con la prostituita. In fondo però egli rimarrà sempre un commerciante gretto, infantile, preoccupato più di se stesso che del vero benessere di chi gli sta intorno.

Un uomo del genere si merita la moglie che ha, Agnes Rackham è una eterea ed eterna adolescente che non conosce nulla della vita, nemmeno gli aspetti fondamentali dell'essere donna, si crogiola nel suo letto, nella sua presunta malattia, è superstiziosa, ignorante e interessata solo alle uscite mondane.

Su tutto, sulle particolareggiate descrizioni, sulla profondità in cui sono descritti i personaggi, aleggia il tema portante del romanzo che ne pervade ogni pagina, ogni casa dalla più lussuosa alla più miserabile, ogni strada, dai quartieri rispettabili a quelli malfamati. Questo qualcosa è l'anelito a migliorare la propria condizione, il desiderio verso un ideale di benessere utopico che è destinato ad essere deluso più e più volte.
Questo filo rosso che percorre l'intero romanzo è esemplificato dalle vicende di Sugar. La giovane non vuole essere una prostituta, vuole migliorare la sua situazione e come abbiamo visto ci riesce, ma ogni volta che scalerà un gradino della scala sociale scoprirà che il nuovo status non è così perfetto ed idilliaco così come se lo era immaginato. Dal bordello si trasferisce in una casa tutta sua, ma l'amante non le fa più visita così frequentemente, la casa è da pulire, deve pensare a tutte le commissioni che nel bordello altri facevano per lei. Da mantenuta diventa istitutrice della giovane Miss Rackham ma la residenza di William diventa una prigione dalla quale non si esce, è costretta a vestirsi in modo umile, senza trucco, e William si allontana da lei sempre di più.

Faber fa anche di più: crea personaggi secondari che sono lo specchio in cui i suoi protagonisti si riflettono, creando per loro un alter ego, un negativo:
William è lo scavezzacollo senza cervello, interessato solo ai suoi sogni adolescenziali e alle prostitute, che diventa dirigente d' azienda.
Per contrasto l'erede designato delle profumerie Rackham, suo fratello Henry, rifiuta l'azienda, il denaro, la fama, per la sua rettitudine, la sperticata fede religiosa e vessa il suo animo e il suo corpo con l'astinenza sessuale che è per lui una condanna, un supplizio giornaliero. Si tarpa le proprie ali da solo e nega l'amore che prova nei confronti di Emmeline Fox.

La stessa Emmeline, modello di donna retta, emancipata, con idee indipendenti e anticonformiste, che aiuta le prostitute a smettere col loro lavoro, è una gentildonna virtuosa ma che vive in condizioni igieniche peggiori di quelle in cui vivono le donne di strada nel quartiere di St. Giles, il quartiere più malfamato della città. Vive in modo molto peggiore di quanto non viva Sugar. La sua casa è invasa dai mobili accatastati a casaccio, immersa nella sporcizia e negli escrementi del suo gatto. Una miseria tangibile simbolo della corruzione che vorrebbe combattere.

Cercando in rete ho trovato tanti pareri discordanti sul romanzo.
I detrattori lo accusano di eccessiva lunghezza e di un intreccio inverosimile e forzato.
È infatti inverosimile che un imprenditore dell'epoca si potesse infatuare di una prostituta al punto da farla entrare in casa sua e permetterle diventare il suo braccio destro anche nei affari; così come è inverosimile che una prostituta cresciuta nei quartieri malfamati di Londra potesse avere le conoscenze letterarie ed intellettuali che mostra Sugar.
Ma anche questo ha un suo perché.
Le vicende inverosimili sono studiate ad arte per creare un romanzo, che si inserisce perfettamente nella corrente letteraria post-moderna, che ricrea in tal modo i romanzi a puntate che uscivano sulle riviste del tempo. Romanzi dalle storie esagerate e inverosimili che però i lettori amavano e aspettavano di continuare settimana dopo settimana. Gli intenti di Faber sono chiari, tanto è vero che egli cita apertamente Wilkie Collins, uno dei maggiori esponenti del genere, in più occasioni.


(ATTENZIONE SPOILER!!!)

E per finire qualche considerazione sul finale!
Se non avere ancora letto il libro non leggete sotto!!!

                              (ATTENZIONE SPOILER!!!)

Per quanto mi riguarda la vicenda è chiusa perfetto, nonostante per molti il finale non esista o sia insoddisfacente.
Sugar fugge con Sophie Rackham dopo essere stata ripudiata dal suo mentore in modo ignobile e a William non resta altro che disperarsi. Resta a noi lettori immaginare cosa succederà alle due.
Ma diciamolo in tutta sincerità, in questa circostanza voi non avreste voluto prendere William a randellate e cartoni sui denti per come ha trattato Sugar??? Al posto della ragazza non avreste voluto anche voi vendicarvi nel modo più abbietto e impulsivo??
William potrà disperarsi fino alla fine dei suoi giorni o potrà uscire per le strade di Londra e trovarsi una nuova Sugar ricominciando tutto da capo. E Faber sembra suggerire proprio questo...
Ed è un bene Sugar abbia sottratto la figlia a William, un genitore che altrimenti l'avrebbe resa la copia esatta della sciagurata madre Agnes.

Se poi continuo a ragionare in modo pessimista potrei immaginare che Sugar porti Sophie nei bassifondi e la modelli a nuova prostituta bambina, nuova Sugar, mentre lei diventerebbe una nuova Mrs Castaway (la madre che l'aveva tirata su come una prostituta fin da bambina).
Ma voglio essere positiva e tutti gli indizi, il fatto che Sugar provi un amore materno verso Sophie e che affermi più volte di essere una signora e di non voler tornare alla miseria di prima, fanno sperare che le due ricominceranno da capo, fuggano in un  paesino di campagna e vivano dignitosamente grazie alle risorse di Sugar. In questo modo si chiederebbe il cerchio e la scelta di Sugar sarebbe speculare alla vicenda della prostituta Caroline, l'amica di Sugar con cui si apre il romanzo, la donna proveniente dalla campagna, costretta dalla povertà a vendersi.

Faber ha uno schema mentale ben preciso in testa e tutto ha una propria motivazione, anche la scelta di un finale aperto.
L'ultima parola del suo romanzo lascia un vuoto immenso, ci si aggira cercando Sugar negli angoli della propria casa, sentendone la nostalgia, desiderando di restare ancora un po' con lei.

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