"Harry Potter and the Cursed Child": un nuovo capitolo della saga o una boiata pazzesca?

Bene, bene. Fuori fa freschino, per non dire freddo. Cammino per strada e la brezza mi spazza il viso e così, ispirata da questo tempo autunnale, oggi vorrei discutere di uno degli argomenti letterari più caldi degli ultimi mesi, ovvero il ritorno in libreria del maghetto più famoso e adorato di tutti i tempi: Harry Potter!
Se ne è tanto dibattuto, in toni tutt'altro che lusinghieri sul finire di luglio, quando il testo è uscito nelle librerie inglesi, e se ne sta riparlando ora che è stato finalmente pubblicato anche in Italia.
Io l'ho letto ormai da due mesi, facendo qualcosa che non faccio quasi mai, cioè leggere un libro perché tutti lo stanno leggendo e ne stanno parlando (bene o male non importa).
Ma Harry è Harry e stavolta la curiosità di sapere come fosse questo nuovo tassello della saga ha avuto la meglio sulle mie abitudini di lettrice.
Quindi...ok... Iniziamo subito facendo outing… Ve lo devo proprio dire: a me "Harry Potter and The Cursed Child" non ha fatto così schifo come mi aspettavo! Ecco, l'ho detto... e ora subissatemi pure di improperi...
Ho iniziato la lettura molto prevenuta dopo averne sentito parlare solo male, l'ho usato come un tappabuchi; tanto -mi sono detta- non mi piacerà e invece... Mi ha divertito e non vedevo l'ora di sapere cosa sarebbe successo. Inoltre mi ha fatto ricordare una cosa che avevo dimenticato, ovvero che leggere testi teatrali, e vi assicuro che all'università ne ho letti veramente tanti, mi piace moltissimo!
Certo, ci sono tanti difetti, ma tutto sommato trovo che le idee ci siano, il problema credo che risieda in buona parte nella forma del testo.

Vi ricordo che "Harry Potter and The Cursed Child" è il testo teatrale della rappresentazione che è andata in scena a Londra sul finire di luglio ed è stata scritta da J.K. Rowling insieme a John Tiffany, regista teatrale, e Jack Thorne, che scrive per il teatro e la TV e dovrebbe avere anche una parte nello spettacolo. Insomma non è tutta farina del sacco di J.K., ma a detta sua va comunque considerato come il nuovo capitolo delle avventure del maghetto.

Sono passati anni dalla fine della precedente saga, Harry Potter è un uomo di 35 anni che lavora al ministero della magia e i cui figli vanno ad Hogwarts.
Il più problematico è il secondo, Albus Severus, che porta un nome che lo schiaccia e che non si sente all'altezza della fama del padre. Sul treno per Hogwarts, il primo giorno di scuola, incontra Scorpius Malfoy, figlio di Draco. I due diventano immediatamente amici per la pelle tanto da venire smistati entrambi nella casa dei Serpeverde. I due sono sostanzialmente degli emarginati, Albus è un ribelle, Scorpius un nerd timido e studioso, schiacciato dalle maldicenze nate attorno al suo nome e al fatto che si vocifera che sia in realtà figlio di Voldemort.
I due, volendo riscattare i loro nomi e mostrarsi all'altezza delle famiglie da cui provengono, sottraggono al ministero una giratempo illegale e viaggiano nel tempo cercando di raddrizzare alcuni avvenimenti passati che sono andati storti, come la morte di Cedric Diggory. Questo ovviamente produrrà un casino tale da mettere tutti in pericolo…perché manipolare il tempo non è mai una trovata furba (vacasi Stephen King)...

Questi i fatti.
Le idee ci sono.
Le tematiche principali ruotano attorno al tema della paternità, al peso del nome e la fama dei genitori che pesa su figli ancora troppo giovani e inesperti per poterlo sopportare.
Il problema credo risieda in buona parte nella forma testuale, quel testo teatrale che scarnifica la prosa e non da modo di approfondire nulla.
Se J.K. avesse deciso di scrivere un nuovo romanzo come gli altri della saga, sviluppando tutti i personaggi in modo approfondito come successo in passato, credo che i fan non avrebbero gridato tanto allo scandalo.
Ma qui il testo teatrale che riporta solo movimenti degli attori e dialoghi veicola l'impressione di rimanere sulla superficie delle vicende.
Bisogna ammettere molti personaggi, tra cui i principali, sono abbastanza molto debolucci: Albus e Scorpius non sono di certo all'altezza dei loro illustri genitori, ma diciamolo, chi avrebbe potuto?
Questo loro rapporto di amicizia stretto stretto li fa apparire a tratti anche un po' cretini (e c'è addirittura chi li ha paragonati, forse a ragione, ad Andrea e Giuliano di "Kiss me Licia"... 😂😂😂)

Purtroppo mi tocca anche ammettere che alcuni dei vecchi personaggi sembrano essersi un po' troppo "babbanizzati": Harry è un genitore che non sa come mostrare amore verso il figlio ribelle e così sceglie la via della punizione e del risentimento.
Ron non fa più ridere, sembra un Peter Pan imbecille e superficiale, uno di quegli adulti che continuano a comportarsi da ragazzini ma sono soltanto patetici. E poi perché, mentre Hermione è ministro della magia, lui gestisce il solito negozio di scherzi? No, Ron è proprio un grande e lampeggiante NO!!!
Chi per me ne esce egregiamente invece è Draco, che finalmente mostra quelle profondità d'animo e quelle fragilità che nella saga classica cercava costantemente di nascondere, e devo dire che alla fine risulta quello più a fuoco.

Ma quello che ha fatto pendere l'ago della mia personale bilancia verso un giudizio positivo è soprattutto il nuovo rapporto di comprensione che si instaura tra Harry e Draco, non più due antagonisti ma due padri uniti dall'affetto verso i propri figli.

Ora sarei davvero tanto curiosa di vedere com'è stato realizzato questo spettacolo teatrale perché considerando tutti i cambi di scena e personaggi che ci sono, deve essere stato difficilissimo da realizzare ma di certo molto bello!
Cercherò qualche video sul tubo se ne esistono perché sono troppo curiosa!

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