#ProudtobeaThatter



Martedì 13 ottobre ho assistito al mio ennesimo concerto dei Take That. Se non ho sbagliato i calcoli e contando anche quello lontanissimo dell'aprile 1995, questo dovrebbe essere stato il mio settimo loro concerto.
Martedì sera rivedendoli di nuovo ho provato nei loro confronti un affetto che nessun altro artista potrà mai eguagliare e ho pensato che in questi anni (precisamente 25 (!?!?!?)... come è possibile che ne siano passati così tanti?!?!) l'amore che provo per loro non è mai diminuito, anzi è andato solo aumentando.

Per chi se lo chieda: sì sono una Thatter, così come viene chiamata in gergo la fan dei TT, dall'età di 16 anni. Sono una Thatter fiera del suo status anche oggi, alla soglia dei 40 anni!

Essere una Thatter oggi significa sentirsi porre domande del tipo:
Ma esistono ancora?
Ma li segui ancora?
Ma non sei un po grande per queste cose?
Si, i Take That esistono ancora, in realtà non se ne sono mai andati, si sono soltanto presi una pausa all'inizio degli anni zero per tornare qualche anno dopo più maturi e consapevoli del loro status di idoli del pop. Hanno infranto qualsiasi record di vendite e sold-out ai loro concerti e sono tra le reunion più riuscite della storia della musica.
E sì, li seguo ancora, con lo stesso amore e passione di un tempo, anzi forse anche più di allora perché essere Thatter è uno status che solo noi che ne siamo parte possiamo davvero capire, non si può spiegare a parole.
Questo amore così viscerale nei loro confronti credo derivi dal fatto che per quasi dieci lunghi anni avevamo pensato di averli persi, avevano riposto in un cassetto quell'affetto come se fosse stato solo una mattana da adolescenti e mai avremmo pensato al loro ritorno.
E invece loro nel 2006 si sono riaffacciati sulla scena musicale e per me è stato come tornare ad avere quegli spensierati 16 anni di un tempo.

Chi si chiedesse chi siano sappia che i Take That sono i padri di tutte le boy band di oggi.
Prima di loro, volendo citare delle pure star del pop, c'erano stati forse solo i Jackson 5, volendo tornare indietro alla fine degli anni '70, e i New Kids on the Block ad inizio anni '90.
Senza di loro non sarebbero esistiti Backstreet Boys, Blue, Spice Girls, Boyzone, solo per nominare i gruppi più famosi che mi vengono in mente, e  arrivando ai giorni nostri, non esisterebbero nemmeno i tanto osannati One Direction.
I Take That nella loro formazione originale furono messi insieme da un impresario un po' egocentrico che li faceva esibire inguainati in tutine di latex e borchie che a vederli oggi ti scappa da ridere, in locali gay e nelle scuole dei dintorni di Manchester e un po' per caso e un po' per fortuna, hanno finito per diventare gli idoli di un'intera generazione di ragazzine.
I loro show dal vivo sono spettacolari fin dai primi tour degli anni '90 e ogni volta sanno inventarsene una nuova. Chi può dimenticare il deejay set del "Beautiful World Tour", i passi di tango del tour della Reunion, l'elefante meccanico del "Circus Tour" e OM l'omone gigante del "Progress Tour" che ora campeggia nel giardino di casa di Robbie Williams?

Stavolta aprono lo show del loro "III Tour" con una coreografia coloratissima che ti fa vedere il mondo a colori, vestiti in completi fucsia, blu elettrico e verde tiffany, sulle note di una delle loro nuove canzoni dal ritmo così trascinante che l'unica cosa da fare è alzarsi dalla sedia e ballare come se fossi in preda ad una magia, costretto a muoverti per le successive due ore senza possibilità di fermarsi. Si continua con un crescendo di vecchie e nuove canzoni. Love Love, Hold Up a Light, Let in the Sun, Flaws, The Flood.
I momenti più emozionanti per noi vecchie leve sono sempre quelli dei vecchi successi. Le vecchie coreografie di Could it Be Magic, Pray, Back for Good strappano il boato e qualche lacrima, io e le amiche che sono come me ci stringiamo forte la mano perché ci siamo conosciute grazie a loro e da quasi dieci anni condividiamo trasferte, concerti, avventure, emozioni.
Lo spettacolo è un crescendo e le due ore volano, quando se ne vanno salutando sulle note di "Never Forget" si vorrebbe poter schiacciare rewind e poter ripetere tutto dall'inizio, anzi poter vivere così tutte le sere della propria vita!



Il motivo di tanto amore nei loro confronti risiede nel fatto che stiamo crescendo insieme.
Da ragazzini imberbi loro si sono trasformati in padri di famiglia con mogli e figli al seguito, ma con lo stesso entusiasmo e voglia di divertire gli altri di un tempo. Allo stesso modo io che una volta ero una ragazzine timida e sognatrice ora sono una mamme, moglie, ma pur sempre sognatrici ed ogni loro ruga si riflette in me.

Loro mi hanno donato la loro musica ma anche l'amicizia di persone che sono come sorelle per me, persone che quando le guardo è come se vedessi me stessa. (cit.)

Commenti

Pamela ha detto…
Sette concerti O_O sei una veterana! Grandissima Lia! Al contrario io sono una schiappa... sono rimasta a quello del '95...e mannaggia, anch'io fatico a credere sia trascorso tutto questo tempo!
Non posso non trovarmi d'accordo con questo post <3 già, i TT hanno lasciato una traccia non da poco nella storia della musica. Dopo la loro reunion, sono sincera, li ho seguiti meno. Ogni volta che li vedo ritorna fuori l'adolescente che c'è in me, che ruba il telecomando e urla "zitti tutti che ci sono i Take" e quando li passano alla radio li sparo a tutto volume XD
... tuttavia sono più legata alle vecchie canzoni che alle nuove (seppur una più bella dell'altra) e questo è dato sicuramente dai ricordi e dai sogni a cui sono connesse. Progress però l'ho adorato, forse perché dentro di me continuo a pensare che i Take dovrebbero essere in 5. E poi, vabbè, Robbie per me è il n. 1. Sono tuttora pazza di lui...! Livello di fangirl 11/10. Non sono mai stata a un suo concerto solo perché (se non sbaglio) è sempre venuto d'estate e io sarei a rischio svenimento. Anche perché dovrei essere in prima fila, o niente U_U
p.s. post meraviglioso <3
Unknown ha detto…
Cara Pamela, grazie per le tue parole!!! Anche non seguirli più come un tempo ma sentire un affetto speciale per loro significa essere una Thatter. Perché una Thatter è per sempre…altro che diamante!!!
Nonostante tu li segua da lontano ormai, ti consiglio di vedere un loro spettacolo prima o poi…ti innamorerai ancora e più di loro, perché sanno creare un'empatia col pubblico che a parole non riesco a spiegare.
E lo stesso dicasi per l'altro ragazzaccio, Robbie. Anche con lui sono una veterana e non ricordo nemmeno più quante volte l'ho visto! Magari al prossimo concerto ci andiamo insieme e teniamo di raggiungere l'agognata transenna!! ;)

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