Lizzie Siddal, musa dei Preraffaelliti


Vi siete mai chiesti chi sia stata la prima top model della storia?
Francamente non sono così egocentrica da voler rispondere proprio io a questa domanda, nè da volervi dare la risposta definitiva; di certo Lizzie Siddal (1829-1862), musa degli artisti preraffaelliti, fu tra le prime, una star prima ancora che le star così come le intendiamo oggi esistessero, prima ancora che il termine fosse coniato con l'accezione odierna.
Lizzie, oltre ad essere una top prima che le top esistessero, ebbe una vita molto simile ad una di quelle rock star mitiche (e qui gli esempi si sprecano: Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain...) morte prematuramente, dopo una vita vissuta con il piede sempre pigiato sul pedale dell'acceleratore.
Ella visse una vita moderna e anticonformista per l'epoca vittoriana in cui nacque e morendo giovane entrò nel mito, tanto che oggi ancora la si può ammirare ritratta come Ofelia nel dipinto più famoso dei Preraffaelliti.

I Preraffaelliti furono una confraternita di giovani idealisti e artisti dai 19 ai 23 anni, che attorno alla metà del 1800 coltivarono l'ambizioso progetto di rompere con l'arte precostituita, dare una svolta al sonnacchioso mondo dell'arte dell'epoca, troppo stilizzato e soffocato, a loro dire, da colori cupi. Si ispirarono a tematiche precedenti a Raffaello (da qui il nome) prediligendo tematiche prese dalla Bibbia, dal ciclo arturiano, da Shakespeare, dal Medioevo.
Lizzie fu la loro modella più famosa, anche se poi tante altre vennero dopo di lei. Ella fu la donna che lego a sé, in una relazione morbosa e autodistruttiva, Dante Gabriele Rossetti, il più conosciuto dei Preraffaelliti e mente del movimento.

La storia di Lizzie mi ha ricordato molto da vicino la vicenda di Tess dei D'Urberville. E siccome il romanzo è successivo alla morte della giovane, chissà che Hardy non abbia preso ispirazione anche dalla sua vicenda.
Lizzie proveniva infatti da una famiglia povera, ma il padre spese tutte le sue energie e le sue misere finanze per riavere indietro la tenuta di famiglia persa secoli prima. Egli si sentiva un nobile ingiustamente decaduto, e spese la sua intera vita inseguendo questo ideale. I suoi otto figli vennero educati come se fossero di alto lignaggio caricando le loro esistenze di aspettative.
La vita dovette essere molto dura per Lizzie, era costretta a lavorare per un negozio di cappelli, la paga misera, le lunghe ore di lavoro, nonostante le avessero sempre inculcato l'idea che ella fosse destinata a grandi cose.
Ma Lizzie aveva dalla sua la bellezza e una folta chioma di capelli rossi, ritenuti una disgrazia all'epoca (le persone rosse di capelli erano additate come portatori di sfortuna e legati alla magia), ma che per lei costituirono la svolta della vita!
Un artista che gravitava attorno ai preraffaelliti, Walter Deverell, la scelse per primo come sua modella. Il primo quadro per cui poso fu "La dodicesima notte", da Shakespeare.
Appena gli altri artisti la conobbero fecero a gare per poterla usare come modella ed ella inizialmente lavorò per William Holman Hunt, John Everett Millais (di Ofelia ho già parlato) ed infine si legò a Dante Gabriele Rossetti in modo esclusivo e assoluto. Divenne la sua musa, la sua amante, poi sua moglie, in una parabola di amore e distruzione molto vicino a quei rapporti malati stile Kurt&Courtney.
Lui era un donnaiolo, un anticonformista che amoreggiava con le sue modelle,  lei una donna dipendente dal laudano che faceva di tutto per avere l'attenzione del suo pigmalione. Fu lui che la indusse a sviluppare la sua inclinazione per l'arte, tanto che Lizzie ancora oggi è l'unica donna inclusa nel gruppo dei Preraffaelliti. E se anche i suoi dipinti sono ingenui ed eseguiti in modo grossolano, i suoi disegni sono eccezionali e mostrano che donna fuori dagli schemi fosse.

La biografia di Lucinda Hawksley, famosa biografa pronipote di Charles Dickens, che ho letto recentemente, tratteggia in modo puntuale la vita di questa top model ante litteram, riuscendo a riportare fino a noi non solo Lizzie ma anche l'intero movimento preraffaellita e la figura centrale di Dante Gabriele Rossetti, scapestrato artista dal fascino indiscusso di bel tenebroso e bad boy!
Forse la biografia è a tratti troppo didascalica, senza particolari guizzi e la Hawksley si limita a fornirci una serie di fatti che possono emozionare poco, però la parabola della vita di Lizzie è di per sé talmente affascinante che il libro si legge in poco tempo e si resta con la voglia di continuare ad approfondire un movimento artistico tra i più affascinanti della storia dell'arte.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dal libro al film: Sebastian Barry - Il Segreto

Daphne Du Maurier - Mia cugina Rachele (1951)

"Bellezza è terrore. Ciò che chiamiamo bello ci fa tremare." Donna Tartt - Dio di Illusioni