Lucio Freni - Benzina


Questa sera torno finalmente con le mie impressioni sul romanzo uno scrittore emergente che ho avuto il piacere e l'opportunità di leggere.
Ecco qui quello che penso di Benzina, dello scrittore Lucio Freni.

Sono venuta in possesso di questo romanzo in modo abbastanza fortuito e inusuale.
Dalla pagina facebook del gruppo "La compagnia dei lettori" https://www.facebook.com/groups/lacompagniadeilettori/, sono stata avvicinata da questo autore emergente che mi ha chiesto di leggere il suo romanzo. 
E' la prima volta che mi accade una cosa del genere, non ho certamente la presunzione di essere un critico o un vero recensore e molti youtubers fanno un lavoro mille volte migliore e più accurato del mio, mettendoci persino la loro faccia. 
Ad ogni modo, anche nel caso di questo romanzo, ho cercato di avvicinarmi ad esso come ogni volta che mi avvicino ad un nuovo libro: leggendolo con la mente sgombra, nel tentativo di trovarvi qualche spunto di riflessione, cercando di cogliere il significato profondo che sta dietro le parole e trarne qualche insegnamento, buono o cattivo che esso sia.

Il protagonista di questo romanzo, Ruggero Landi, è un uomo abbiente, abituato alla bella vita. Iscritto ad un club esclusivo, con amici ricchi, abita in una villa unifamiliare molto probabilmente arredata con gusto e ricercatezza (questo non viene specificato ma è facilmente intuibile). Nel garage una spider, una berlina e una Harley Davidson.
Ruggero però soffre di un profondo male di vivere, di una insofferenza profonda nei confronti della sua vita agiata e per questo è andato in tilt. Ha iniziato a vivere in una identità altra sulle pagine di facebook, intavolando conoscenze virtuali con donne sconosciute, o presunte tali,  ed ora è arrivato ad un punto di rottura, e noi lo conosciamo nel momento in cui ha deciso di commettere un atto estremo. 

"…il nome di Paola diventa grigio sulla chat di facebook, assumendo il colore spento di chi rientra nella vita reale; il mondo dove sei chi gli altri vedono quando ti incrociano per strada. Alto basso magro grasso: la sostanza di un uomo o di una donna, non l'anima, non l'anima colorata e agghindata con foto scaricate da Google, e con frasi prese da Wikipedia. Solo la faccia che ti porti dietro ogni giorno; la stessa tutti i giorni uguale."

Il lettore lo conosce in questo momento cruciale della sua vita, mentre si veste con giubbotto di pelle nera  e pantaloni multitasche, un abbigliamento di sicuro molto diverso dal quello che indossa di solito, e si accinge a per partire lasciandosi tutto alla spalle, a bordo della sua Harley, con una borsa a tracolla contente una pistola e senza alcuna intenzione di fare ritorno. Il portone del garage lasciato spalancato è un chiaro segno di questa sua infezione.

La moto è un simbolo forte del cambio di rotta che ha decide di intraprendere, lo si evince nel momento in cui egli si immette nel traffico dopo essersi fermato ad un distributore. Nel traffico tutti sono imbottigliati nelle loro auto, scatolette che arrostiscono al sole, isolati dall'ambiente e gli uni dagli altri. Ruggero sulla sua moto è l'unico che riesce a sentire il profumo dei fiori che provengono da un negozio che si affaccia sulla strada, e in questo suo sentire un profumo proveniente dalla natura, sembra quasi un marziano tra i terrestri.

"Guardo indietro, nel mio piccolo specchio rettangolare: la signora ben vestita nell'utilitaria bianca si ritocca il trucco, […] Alla mia destra, il banco del fioraio col suo giardino in mostra. Non penso che gli imbozzolati sentano il sussurro delle mille voci di margherite, rose gardenie, calle…
In tanti anni, mille volte avrò guardato quel chioschetto, ma non avevo mai visto prima il profumo colorato."

Sulla strada di Ruggero ci si mette però il Destino, quello con la D maiuscola, rappresentato da una gomma bucata, una ragazza che lo fa riflettere sulla sua esistenza e sulla strada che ha deciso di intraprendere. Un destino che potrebbe far cambiare il corso del viaggio di Ruggero… oppure no?

"A Laura diede l'impressione di un malvivente di mezza tacca che per fare il duro segue con lo sguardo il fumo come a ordinargli di stare lì e non disperdersi. Non un delinquente vero, solo un bullo, uno di quelli che mascherano la paura di se stessi dietro l'arroganza; di quelli che sono buoni come il pane e che tentano d'adeguarsi al ritmo stonato del mondo."

Freni centra il bersaglio, fa rimanere incollati alle pagine per vedere come finirà questo viaggio senza ritorno, ma fa anche di più. Oltre a scrivere un road movie che è allo stesso tempo anche un thriller e a tratti un romanzo sentimentale, arricchisce la narrazione con le riflessioni filosofiche ed esistenziali del suo Ruggero e spesso anche con poesie. Riflessioni che non sono mai banali e che spesso ti spingono a pensare, a fermarsi qualche attimo in più sulla pagina per capire meglio quello che si sta leggendo e trarne dei buoni spunti.

Questo è davvero un bel romanzo, che pagina dopo pagina si srotola come la strada percorsa dalla Harley del protagonista e prende sempre più velocità fino ad arrivare ad un finale che ti lascia spiazzato e a porti mille domande.
Per finire mi sento di dire che se romanzi scadenti e mal scritti, come le varie sfumature e i diversi vampiri, licantropi e affini che affollano ultimamente le librerie, trovano un posto sugli scaffali e hanno anche un seguito di affezionati, penso che di fianco ad essi il libro di Freni non sfigurerebbe, anzi alzerebbe di molto il livello di certi scaffali di centri commerciali e librerie!

Una bella esperienza di lettura che mi sento di consigliarvi.
Per chi lo volesse leggere trovate il romanzo in vendita su amazon.it  in formato digitale: http://www.amazon.it/Benzina-ebook/dp/B00BL77NT2/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1367271664&sr=8-1&keywords=benzina+lucio+freni

Commenti

Anonimo ha detto…
Penso che la vita di Ruggero rispecchi quella di tante persone...credo che mi leggerò l'intero romanzo.
grazie!

Post popolari in questo blog

Dal libro al film: Sebastian Barry - Il Segreto

Daphne Du Maurier - Mia cugina Rachele (1951)

"Bellezza è terrore. Ciò che chiamiamo bello ci fa tremare." Donna Tartt - Dio di Illusioni