Sara Gruen - Acqua agli elefanti


Questa sera cerco di recuperare qualcuna delle numerose recensioni che aspettano di essere pubblicate! 

Il mese di aprile è stato un mese proficuo per le letture ma ancora non sono riuscita a recensire nulla!
Inizio così con il primo dei libri che ho letto, ovvero "Acqua agli elefanti" di Sara Gruen, da cui nel 2011 è stato tratto il film "Come l'acqua per gli elefanti" con il divo Robert Pattinson, Reese Witherspoon e Christopher Waltz (il trailer del film qui) che io non ho ancora visto, forse perché non sopporto tanto il suddetto divo e forse perchè non voglio rovinare l'impressione super positiva che questo romanzo mi ha lasciato.

Titolo: Acqua agli Elefanti
Autore: Sara Gruen
Editore: Neri Pozza
Dati: 2007, pagine 384
Prezzo: € 17,00
Traduttore: A. Arduini


Trama
Nel periodo più buio della Grande Depressione americana un giovane veterinario in procinto di laurearsi, scappa di casa per problemi familiari e finisce sul treno di uno scalcinato circo itinerante. Entra così nello sfavillante e crudele mondo circense e ne rimane affascinato, grazie ad una artista tiranneggiata dal marito e ad una elefantessa di rara intelligenza.

Impressioni
Spesso mi chiedo perché ami tanto leggere... nello specifico caso di questo romanzo mi è venuto in mente che uno degli aspetti più affascinanti della lettura sia la possibilità di viaggiare nello spazio e nel tempo per vivere mondi ed epoche distanti e poco conosciuti. 
Dalle pagine di questo libro sono stata portata a dorso d'elefante nell'ambiguo e crudele mondo dei circhi itineranti degli anni '30 e ne ho conosciuto splendori e miserie insieme al protagonista Jacob Jankowski.
Parlando di questo romanzo non si può certo gridare al capolavoro, però non so come, mi ha completamente stregato e spesso si sono fermata a riflettere sul motivo di questa mia infatuazione... Forse il motivo è stato il fatto che lo scalcinato circo che descrive è un piccolo microcosmo in cui c'è tutta la vita: amore e odio, bontà e cattiveria, commedia e tragedia. Tutto si fonde in un'opera che fa luce sulle sevizie che venivano inflitte ai poveri animali (forse ancora attuali?) e sul trattamento altrettanto crudele riservato agli operai, considerati in molti casi meno importanti degli stessi animali e sicuramente ad un gradino inferiore degli artisti. Infine leggiamo di uno straordinario triangolo amoroso tra il protagonista Jacob, la cavallerizza Marlena e il marito di lei, il violento e gelosissimo direttore degli animali August, in un crescendo emotivo che fin dall'inizio trasmette la sensazione di tragedia imminente. 
Se Jacob è il classico personaggio positivo, tutto cuore e buoni sentimenti e August è il suo negativo per crudeltà e cattiveria, mascherata spesso da gentilezza; Marlena è una creatura eterea, quasi avvolta nel mito, che spesso mi ha ricordato le dive del cinema del passato in stile Marlene Dietrich o una ballerina classica che attraversa il palco, in questo caso le piste del circo, con un tocco lieve e quasi impalpabile. 

Un'opera imperdibile per tutte gli amanti delle letture romantiche, per gli amanti degli animali e per chi vuole saperne di più sulla vita degli artisti circensi.

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