Gabriel Garcia Màrquez - Memoria delle mie puttane tristi


ovvero... L'amore giovane di un uomo anziano.

Di seguito le impressioni sul secondo libro letto in aprile, frutto di un gruppo di lettura tematico ed interessante.

Trama
Ispirato al romanzo "La casa delle belle addormentate"di Yasunari Kawabata, un professore e giornalista alla soglia dei suoi novant'anni decide di regalarsi una notte con una giovane vergine di quattordici anni. L'incontro con questa ragazza che lui non toccherà mai ma che guarderà sempre mentre dorme, risveglierà in lui una profonda riflessione sulla sua intera esistenza e gli farà scoprire l'Amore, quello che lui non ha mai provato nel corso della sua lunga esistenza.



Impressioni
Ho letto questo libro grazie a "La compagnia dei lettori" https://www.facebook.com/groups/lacompagniadeilettori/ , gruppo facebook che riunisce youtubers, blogger e coloro che li seguono. Da qualche tempo i loro gruppi di lettura sono diventati tematici, e il mese scorso è stato scelto Gabriel Garcia Marquez come rappresentante della letteratura sudamericana.
Per me è stata una buona occasione per riavvicinarmi a questo autore che mi affascina ma di cui avevo letto, ormai tanti anni fa, solo Cent'anni di solitudine.

Di certo rispetto all'altro romanzo citato, questa mi è parsa un'opera minore, che manca della grandiosità dell'affresco surreale e magico ambientato a Macondo. Allo stesso tempo lo stile mistico e sognante di Marquez rimane invariato. Manca qui il realismo magico, tratto comune a molte opere di Marquez; il nucleo della vicenda si  focalizza sulla figura dell'anziano giornalista novantenne, un uomo che vive in mezzo alla gente ma che è in realtà profondamente solo. Egli, di cui non sappiamo il nome, non ha mai conosciuto l'amore, quello vero, per una scelta di vita, per paura di soffrire e far soffrire gli altri, ha scelto sempre il sesso a pagamento e mercenario, si e' piegato ai bisogni fisici ma non ha mai conosciuto i turbamenti veri dell'anima.


"A chi me lo domanda rispondo sempre la verità: le puttane non mi hanno lasciato il tempo per sposarmi. Tuttavia, devo ammettere di non aver mai trovato questa spiegazione fino al giorno dei miei novant'anni, quando uscii dalla casa di Rosa Cabarcas con la decisione di non provocare mai più il mio destino. Mi sentivo un altro."


Solo ora alla sua veneranda età prova questo sentimento verso una ragazzina che incontra sempre e solo addormentata, così che il mondo che finora ha conosciuto si trasforma, la corazza che si era costruito cede ed egli diventa un adolescente decrepito in preda ai tormenti e allo struggimento.

"Pensava a me? Pure lei cercava Rosa Cabarcas per trovare me? Passai anche una settimana senza togliermi la tuta da meccanico né di giorno né di notte, senza farmi un bagno, senza radermi, senza lavarmi i denti, perché l'amore mi aveva insegnato troppo tardi che ci si rassetta per qualcuno, ci si veste e ci si profuma per qualcuno, e io non avevo mai avuto qualcuno per farlo." 

Un libro poetico nel descrivere questo amore particolare e diverso, un amore finalmente platonico per questo uomo dedito ai piaceri della carne. Un sentimento che deve restare ideale, irraggiungibile per non essere contaminato dalla vita reale e vissuto dal protagonista quasi come se fosse un sogno.
Meravigliosi i passaggi in cui l'uomo immagina di avere la ragazza con sè nella sua casa mentre in realtà non la conosce affatto, non l'ha mai nè sentita parlare, nè vista muoversi. Il suo è un idea dell'amore e della ragazza, egli è innamorato dell'idea di lei più che della ragazza in sè.

La narrazione soprattuto inizialmente è un po' lenta, non succede assolutamente nulla e si fatica ad entrare dentro il mondo di questo personaggio. Quando però l'uomo incontra la giovane e se ne innamora è difficile abbandonare il libro e si arriva in un soffio alla fine della vicenda.






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